Niente da fare per gli azzurri dell'Inseguimento, i danesi si prendono la rivincita e il titolo mondiale

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Niente da fare per gli azzurri dell'Inseguimento, i danesi si prendono la rivincita e il titolo mondiale

Glasgow 2023: il quartetto composto da Lamon, Moro, Milan e Ganna è d'argento, al termine di una finale dominata nella seconda parte dagli scandinavi. E' la prima medaglia azzurra su pista in questa rassegna iridata, oltre a quella ottenuta nel paraciclismo da Claudia Cretti.

Si muove il medagliere dell'Italia ai campionati del mondo di Glasgow, anche se i magici azzurri del quartetto non riescono a riportare a casa, due anni dopo il trionfo di Roubaix 2021, il titolo iridato dell'Inseguimento a squadre maschile.

Al velodromo Chris Hoy, è la Danimarca a prendersi la rivincita di quella finale olimpica di Tokyo 2021, conquistando un meritato oro mondiale al termine di una sfida dominata in maniera abbastanza netta dagli scandinavi; Francesco Lamon, bravissimo al lancio con il team azzurro che aveva guadagnato oltre mezzo secondo di margine nel primo km di gara, Manlio Moro (di nuovo preferito a Simone Consonni, che non è al top della condizione), Jonathan Milan e Filippo Ganna, si devono accontentare dell'argento con una prestazione comunque buona, seppur peggiorativa in termini cronometrici rispetto al primo turno di venerdì con vittoria sulla Nuova Zelanda in 3'46”.

Il 3'47”396 con oltre due secondi di distacco dai danesi parla chiaro, ma in questo Mondiale i grandi rivali sono sembrati superiori sin dalle qualificazioni, sino a fare la differenza nei 2 km conclusivi di una finale che i futuri campioni del mondo chiuderanno in 3'45”161.

La medaglia di bronzo è andata alla Nuova Zelanda, che ha avuto il compito agevolato dal pasticcio in partenza (con la giuria che avrebbe potuto farla ripetere, eccome) dell'Australia, costretta al quarto posto dopo aver perso oltre 2 secondi in avvio.

Per l'Italia non è arrivato un altro podio dall'Inseguimento a squadre, visto che le ragazze del ct Marco Villa hanno chiuso quarte, da campionesse del mondo in carica (le speranze di titolo erano già svanite in qualificazione non riuscendo a chiudere con uno dei primi quattro tempi), piegate in una tiratissima finale per il bronzo dalla Francia di Copponi, che ha regolato le azzurre (Fidanza, Paternoster, Guazzini e il ritorno di Consonni, titolare al posto di Balsamo) di un paio di decimi.

La medaglia d'oro è andata, come da pronostico e nel tripudio del velodromo di casa, alla Gran Bretagna trascinata da una super Katie Archibald: 4'08”771 e dominio con quasi 5” di margine sulla Nuova Zelanda, argento.

In precedenza, per la nazionale azzurra era comunque arrivata la prima medaglia in assoluto della spedizione a Glasgow, grazie al movimento del paraciclismo e con una bravissima Claudia Cretti: la lombarda, che rischiò la vita cadendo al Giro Rosa 2017 e rimanendo in coma per parecchi mesi, ha conquistato il bronzo nell'Inseguimento individuale femminile, battendo con ampio margine la britannica Morgan Newberry nel confronto per salire sul terzo gradino del podio, nella gara vinta dalla francese Heidi Gaugain.

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