L'Italia della MTB c'è eccome, lo storico titolo di Avondetto è solo una conferma. Ora la lotta interna per i pass olimpici

Un titolo storico, mai conquistato nella gara regina del cross country a livello continentale, quello che Simone Avondetto ha regalato all'Italia della MTB per chiudere un grande Europeo in quel di Cheile Gradistei.

Nel fango e nella nebbia della località romena, il 24enne piemontese ha dimostrato, come già si era intuito con le grandi gare di esordio in stagione a livello di Coppa del Mondo in Brasile, di essere tornato quello che nella categoria Under 23 aveva dominato la scena, mettendosi al collo l'oro europeo e mondiale.

Meglio di così, la nazionale azzurra non avrebbe potuto concludere la quattro giorni di gare in Transilvania, con il secondo titolo continentale dopo quello di squadra conquistato mercoledì nel team relay, dove lo stesso Avondetto è stato trascinatore di un gruppo, quello guidato dal commissario tecnico Mirko Celestino, che sta crescendo moltissimo a più livelli.

Lo dimostra anche il podio sfiorato in CdM da Chiara Teocchi, o pensiamo al 5° posto di ieri nella gara élite femminile di Greta Seiwald, capace di una rimonta straordinaria. Dalla Romania, l'Italia se n'è andata con due medaglie d'oro e due di bronzo, quelle di Luca Braidot nello short track degli élite e di Giada Martinoli nell'XCO della categoria juniores femminile, ma non c'è tempo da perdere perchè il prossimo week-end tornerà il massimo circuito, con la classica tappa di Nove Mesto, e in seno al team azzurro sarà battaglia totale per conquistare i pass olimpici. Parigi, in fondo, è distante solo poco più di due mesi...