La legge di Primoz: Roglic ricomincia da dove aveva lasciato, sue tappa e maglia roja

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
Stradavuelta espana 2020

La legge di Primoz: Roglic ricomincia da dove aveva lasciato, sue tappa e maglia roja

La prima tappa della Vuelta Espana mette già le cose in chiaro: lo sloveno in trionfo all'Alto de Arrate davanti a Carapaz, cedono subito Dumoulin, Valverde, Pinot, Vlasov e Froome.

Si ricomincia dal solito... Primoz!

Due settimane dopo aver trionfato nella Liegi-Bastogne-Liegi, messo in archivio il 2° posto (deludente, per come si erano messe le cose) al Tour de France, Primoz Roglic non perdona e si prende tappa e maglia roja nella prima frazione della Vuelta Espana.

Nei Paesi Baschi esplode subito la corsa, che si decide sui 5 km dell'Alto de Arrate: la Jumbo-Visma fa la selezione decisiva con uno strepitoso Sepp Kuss, riducendo a sette corridori il gruppo che si giocherà il successo nel falsopiano conclusivo, poi dopo un attacco di Hugh Carthy ecco la stoccata dello sloveno (nel giorno in cui il connazionale Tratnik ha vinto al Giro) per battere di un secondo Carapaz (a questo punto il co-favorito della corsa, come da previsioni della vigilia), Daniel Martin, Chaves, Mas e Grossschartner.

Decimo posto per un ottimo Andrea Bagioli, che conclude a 51” dal vincitore e arriva assieme a Valverde, Dumoulin, De la Cruz e Formolo, i migliori tra gli “sconfitti” di una Vuelta già delineata. Sì, perchè se c'erano poche aspettative su Chris Froome, staccato già sulla penultima salita, ecco che hanno pagato dazio subito anche Guillaume Martin (a 1'08”), Pinot e Gaudu, la coppia della Groupama-FDJ, ma anche Daniel Martinez e Woods per l'EF, o lo stesso Aleksandr Vlasov arrivato ad oltre 4 minuti.

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