Arrivo devastante al Giro di Turchia, tappa e maglia per Alexey Lutsenko. Buon 6° Giulio Pellizzari

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Arrivo devastante al Giro di Turchia, tappa e maglia per Alexey Lutsenko. Buon 6° Giulio Pellizzari

La terza frazione si è conclusa su una salita a dir poco unica, con i 18,4 km finali al 10,3% di pendenza media verso Babadag: il campione kazako stronca il tedesco Zwiehoff e il compagno Tejada nel finale, il giovanissimo della Green Project Bardiani se la gioca.

Un finale devastante, forse pure troppo, per la tappa regina del Giro di Turchia conclusasi ai 1928 metri di Babadag, sostanzialmente la salita più dura mai affrontata in una corsa professionistica.

Sì, perchè i 18,4 km conclusivi presentavano una pendenza media del 10,3%, tra l'altro con “l'asfalto turco” in tutta la seconda parte dell'ascesa, ovvero le betonelle che rendono il tutto ancora più complicato. E' stata sfida Astana-Bora per successo di giornata e leadetship nella generale, con Alexey Lutsenko che regala al team kazako un gran bel colpo, stroncando il rivale Ben Zwiehoff a 600 metri dalla linea, dopo quasi un'ora e un quarto di scalata.

Sono stati 12 i secondi a dividere il campione nazionale dal tedesco, con Harold Tejada a completare il trionfo Astana chiudendo 3° a 27” dal compagno, mentre Florian Lipowitz, il secondo alfiere Bora-Hansgrohe rimasto aggrappato ai tre più forti per buona parte della salita, quarto a 48” davanti a Matteo Badilatti (Q36.5) e il miglior italiano, un solido Giulio Pellizzari 6° a 1'24”. Il ventenne della Green Project Bardiani CSF Faizané, già in luce quest'anno sia a livello pro che grazie al podio finale al Tour de l'Avenir, si è messo alle spalle tra gli altri Jay Vine, la delusione di giornata con il leader della UAE Emirates staccatosi ad oltre 10 km dalla conclusione.

Ci sono ancora cinque tappe all'orizzonte, ma per Lutsenko che ora ha 16” di margine su Zwiehoff nella generale, il trionfo domenica prossima a Istanbul è certamente molto più vicino dopo aver domato la terribile Babadag.

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